
La mente genera molti pensieri in un solo giorno che incidono sulla nostra capacità di concentrazione…e quando chiediamo distrattamente ai nostri figli “Tutto bene oggi a scuola?” E sentiamo un sì, detto in tono leggermente più basso del solito, noi genitori a volte con la testa altrove, chiudiamo il discorso accontentandoci di una risposta affermativa. Ma quelle due lettere, dette in modo diverso, nascondono ben altro di un sì e magari ci siamo persi la possibilità di comprenderlo. D’ora in poi proviamo a formulare la domanda in questo modo: “Qual è stato il momento più bello di oggi e quale quello più brutto?” oppure “Come ti sei sentito oggi?”, questo permette di connettersi emotivamente e scoprire cosa li ha resi felici, cosa li ha turbati e da qui si può produrre uno scambio educativo prezioso e di qualità. Per riuscire a comprendere i bambini bisogna essere totalmente presenti. Pensare ai nostri problemi mentre siamo con i nostri figli, non ci aiuterà a risolverli. Allora utilizziamo una parte del nostro tempo per loro e godiamocelo perché è unico.